Le red flags rappresentano una serie di segni e sintomi che devono insospettire il clinico. Sono segnali di pericolo potenzialmente indicativi di patologie di competenza prettamente medica. A oggi non esiste una definizione universale di red flags condivisa tra gli autori che trattano nello specifico l’argomento. Alcune definizioni utilizzate sono:
segni e sintomi emersi dal colloquio iniziale o dall’esame fisico che possono ricollegare un disturbo a una patologia grave;
segni e sintomi emersi dalla storia medica e/o dall’esame fisico che si ritiene siano associati a un alto rischio di patologia seria;
indicatori clinici di possibili patologie serie responsabili della condizione clinica che meritano ulteriore intervento medico;
segni e sintomi di una patologia seria che possono essere facilmente trascurati dai professionisti sanitari.
Per quanto riguarda le red flags in fisioterapia potremmo dire che sono un insieme di segni e sintomi indicativi, potenzialmente importanti, tali da giustificare un invio a un altro professionista per fare chiarezza diagnostica. Questo è il cuore del processo di valutazione differenziale in fisioterapia. Le red flags più comuni sono: trauma recente, storia neoplastica, disturbi sfinterici, deficit neurologico severo e progressivo, atassia, perdita di peso ingiustificata, disturbi visivi, ecc. Questo è solo un breve elenco di segni e sintomi che il clinico deve contestualizzare con altri parametri acquisiti in anamnesi. Sebbene la diagnosi patologica sia esclusivamente di carattere medico, il fisioterapista, trovandosi a lavorare anche in assenza di indicazione medica, deve effettuare una raccolta anamnestica e sottoporre il paziente a dei test per arrivare a una chiara valutazione fisioterapica che gli permetta di pianificare un intervento terapeutico. È proprio in questo processo che troviamo le red flags. Nell'eventualità che si abbia il sospetto che uno o più segni e sintomi del paziente possano ricadere in una red flag, sarà necessario sospendere o non intraprendere il piano terapeutico e inviare il paziente al medico. Anche in presenza di indicazione specialistica, se il fisioterapista sospetta la presenza di una o più red flags, dovrà mandare il paziente nuovamente dal medico palesando il dubbio riscontrato. Purtroppo non è una pratica comune in fisioterapia raccogliere un'accurata anamnesi e fare un esame obbiettivo al paziente. Consiglio: fate sempre attenzione se il vostro terapeuta non fa domande prima di somministrare una terapia. Primum non nuocere Ippocrate Dott. Andrea Panunzi Fisioterapista - Osteopata