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Immagine del redattoreDott. Andrea Panunzi

LE CICATRICI E IL TRATTAMENTO FISIOTERAPICO


Cos'è una cicatrice e quante tipologie esistono? La cicatrice è un processo di guarigione che interessa la cute e/o il sottocute, a seguito di un evento lesivo: intervento chirurgico, lesione da taglio, ustione e così via. Tale processo è formato in primo luogo da piastrine e collagene che stimolano la secrezione di altre sostanze e proteine, nonché dai fibroblasti che costituiscono l’impalcatura dove poi si inseriscono gli altri elementi.


Esistono vari tipi di cicatrizzazione: ​​

  • cheloidea: si forma quando si sviluppa un’iperstimolazione con tessuto di riempimento in eccesso. In alcuni individui l’iperproliferazione dei fibroblasti, accompagnata da una produzione massiccia di matrice extracellulare, provoca la formazione di queste cicatrici dall’aspetto lucente, rosso chiaro (a volte rigide al tatto e in rilievo) che possono dare prurito e dolore;

  • ipertrofica: le cicatrici di questo tipo normalmente si formano a seguito di un processo di guarigione che subisce degli stress meccanici. Si formano spesso nelle ferite legate alle articolazioni e si manifestano come un’alterazione rossa, dura e in rilievo, che normalmente non oltrepassa i limiti della cicatrice iniziale. Si palesa dopo circa 1-2 mesi dalla guarigione completa ed è spesso associata a dolore e prurito di diversa intensità;

  • atrofica: queste cicatrici si osservano in soggetti anemici e/o in altre condizioni patologiche (acne, varicella ecc.) e presentano un tessuto cicatriziale insufficiente che, in alcuni casi, può causare la riapertura della ferita. Sono leggermente depressive a causa di una mancanza di collagene. In questi casi, il tessuto cicatriziale copre la ferita ma non viene prodotto in quantità sufficienti a riempire completamente l’area danneggiata;

  • retraente: è caratterizzata da una retrazione della cute con riduzione della superficie. Provoca un deficit funzionale soprattutto quando interessa regioni come il collo, l’arto superiore, la mano e l’arto inferiore. Sono meno frequenti ma esistono anche cicatrici pigmentate, distrofiche, eritematose, ecc.

Quali problemi posso dare le cicatrici? Le cicatrici possono causare problemi sul piano psicologico poiché testimoniano un vissuto del trauma; generano inoltre ipomobilità meccanica dei tessuti interessati, sia articolari sia fasciali o viscerale. Come la cicatrice interferisce con la nostra postura? Una cicatrice che ha formato delle aderenze nel tessuto sottostante rappresenta una zona di iperattivazione del nostro sistema nervoso. Ciò fa sì che i meccanocettori presenti lungo l’epidermide, trasmettano continuamente un segnale di sofferenza al SNC, il quale attuerà meccanismi compensativi (come ad esempio scappare dal dolore). Possono così instaurarsi delle posture scorrette, di compenso, per evitare di sentire dolore e/o in risposta a un continuo stato di tensione proveniente dal distretto interessato. In che modo le cicatrici vengono trattate dal Fisioterapista? Occorre specificare che l’intervento può iniziare poco dopo la lesione o l'intervento chirurgico (2/6 giorni). Gli scopi del trattamento sono: il controllo dell’edema, del gonfiore e la prevenzione di possibili aderenze. Durante il trattamento, il Fisioterapista si avvale di tecniche manuali e strumentali quali:

  • Manipolazione tessutale manuale e/o strumentale;

  • Taping in decompressione;

  • Cupping statico e dinamico;

  • Tecar;

  • Laser;

  • Ultrasuoni.

Una cicatrice può SEMPRE essere trattata, anche a distanza di tempo (svariati anni); ovviamente la tempestività gioca un ruolo importante ma ciò non significa che non possa essere curata anche a distanza di tempo e con dei buoni risultati: una cicatrice è comunque tessuto vivo che può sempre cambiare la sua istologia. Rivolgetevi a un Fisioterapista che abbia tutte le competenze e le strumentazioni per proporvi un piano terapeutico adeguato. Dott. Andrea Panunzi Fisioterapista - Osteopata

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