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Immagine del redattoreDott. Davide Romano

LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO


Tutti noi conosciamo la figura del fisioterapista e siamo abituati a pensare alla riabilitazione solo in ambito ortopedico e in ambito sportivo; in realtà per ogni specializzazione medica, o quasi, esiste una specializzazione riabilitativa. Quando si parla di riabilitazione del pavimento pelvico si va un po’ in crisi, non si sa bene cosa sia, né chi sia la figura preposta a farla né tantomeno si conoscono le problematiche per cui si dovrebbe effettivamente iniziarla.


Cos'è il pavimento pelvico? Il pavimento pelvico è l’insieme dei muscoli, legamenti e fasce situati all’interno del bacino, ne compongono la base fornendo sostegno agli organi e ai visceri ed adempiendo a funzioni come la continenza urinaria, la postura e il controllo della colonna vertebrale. Cos'è la riabilitazione del pavimento pelvico? La riabilitazione del pavimento pelvico o riabilitazione perineale può essere definita come un insieme di tecniche riabilitative specifiche non chirurgiche e non farmacologiche che si prestano a trattare patologie in campo urologico, ginecologico, colon-proctologico, sessuologico, posturale e neurologico. In cosa consiste effettivamente la riabilitazione? La riabilitazione perineale si avvale di una serie di tecniche finalizzate a migliorare la forza e il tono della muscolatura che sostiene gli organi e i visceri del bacino e del piccolo bacino, appunto i muscoli perineali. Le principali tecniche sono rappresentate dalla chinesiterapia, dal biofeedback e dall’elettrostimolazione funzionale. L’obiettivo è il miglioramento delle “performances” perineali, così da consentire al pavimento pelvico di espletare correttamente le sue funzioni. La riabilitazione, dopo un’attenta anamnesi e ragionamento clinico prevede i seguenti momenti:

  • la formulazione della diagnosi patologica (effettuata dal medico specialista);

  • la valutazione funzionale o diagnosi fisioterapica (effettuata dal fisioterapista);

  • la pianificazione dell’intervento;

  • l’intervento terapeutico;

  • la valutazione dei risultati.

​​ Le fasi della riabilitazione

  • Valutazione: la valutazione funzionale ha l’obiettivo di individuare la condizione specifica del paziente. Ciò ai fini di personalizzare la fisioterapia, identificando così obiettivi terapeutici a breve, medio e lungo termine, nonché le tecniche e gli strumenti più adatti per raggiungerli. La valutazione funzionale è costituita da anamnesi ed esame obiettivo. L’anamnesi viene effettuata attraverso il colloquio verbale. Successivamente, viene effettuato l’esame obiettivo, che comprende la valutazione della sensibilità, dell’attività riflessa e dei parametri muscolari del pavimento pelvico. L’esame obiettivo consiste nell’osservazione visiva della zona perineale e nella valutazione manuale del pavimento pelvico e di altre strutture muscolo-scheletriche ad esso correlate. Inoltre vengono sottoposti al paziente dei questionari validati per individuare ulteriori componenti dello stile di vita che possono incidere con il recupero o con il protrarsi della disfunzione.

  • Pianificazione: la pianificazione dell’intervento fisioterapico è dedicata all’elaborazione degli obiettivi terapeutici a breve, medio e lungo termine e alla scelta dei mezzi per raggiungerli.

  • Intervento terapeutico: l’intervento riabilitativo e fisioterapico si realizza in tre fasi consecutive tra loro:

  1. consapevolezza dell’attività motoria dei muscoli del pavimento pelvico;

  2. normalizzazione dei parametri muscolari alterati;

  3. recupero funzionale.

Quanto dura la riabilitazione e con quanta frequenza settimanale? Difficile stabilire la durata della riabilitazione senza tutti gli elementi preliminari di valutazione. Può avere una durata minima di 1-2 mesi nelle affezioni più lievi o richiedere anche 6 mesi o più. Le prime fasi sono le più importanti e possono richiedere una frequenza delle sedute anche bi o tri settimanali, per poi diminuire in funzione dei progressi, favorendo gli esercizi e l’auto trattamento a domicilio facendo controlli mirati ogni settimana o due. Ogni terapia avrà una pianificazione personalizzata, a deciderla sarà il terapista con lo stesso paziente. Quali sono gli strumenti del fisioterapista? Le tecniche e gli strumenti che possono essere utilizzati sono:

  • l’esercizio terapeutico;

  • la terapia manuale;

  • l’auto trattamento e il trattamento domiciliare;

  • il trattamento comportamentale e le modificazioni dello stile di vita;

  • il biofeedback (strumento in cui è possibile avere un riscontro immediato della contrazione volontaria attraverso un sistema analogico o digitale;

  • la stimolazione elettrica funzionale;

  • i prodotti non farmacologici;

  • ausili terapeutici.

A chi mi devo rivolgere per la riabilitazione? Le figure sanitarie di riferimento per la riabilitazione del pavimento pelvico sono il fisioterapista e l’ostetrica (opportunamente formati in materia). Per avere una diagnosi è opportuno rivolgersi al medico specialista competente che a seconda del problema sarà il ginecologo, l’urologo, il proctologo o il neurologo. Per quali problemi è consigliata?

  • Incontinenza urinaria (da sforzo, da urgenza e mista);

  • prolasso (del retto, dell’utero e della vescica);

  • incontinenza fecale;

  • stitichezza o stipsi;

  • dolore mestruale e sindrome premestruale (dismenorrea);

  • dolore durante i rapporti sessuali o alla penetrazione;

  • dolore genitale;

  • disfunzione erettile;

  • eiaculazione precoce;

  • problemi dolorosi del bacino e della zona lombo-sacrale (lombalgia, lombo sciatalgia, sacro ileite);

  • preparazione al parto e post parto;

  • prima e dopo interventi alla prostata, alla vescica, all’uretra e all’utero.

Ogni caso andrà valutato singolarmente per essere sicuri che l’intervento riabilitativo possa essere la miglior procedura. Le disfunzioni del pavimento pelvico colpiscono circa un quarto della popolazione adulta, in gran parte donne. Esistono ancora molti tabù e reticenze riguardo a questa particolare sfera di trattamento, ma è importante parlarne perché trovare una soluzione a questi problemi è possibile. Dott. Davide Romano Fisioterapista

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